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Convento dei Cappuccini

La costruzione iniziò nel 1652, mentre la benedizione della prima pietra avvenne un anno dopo. A pianta rettangolare, sobrio nei volumi, compatto nella struttura, lineare nell'architettura, il complesso conventuale comprende un piano interrato adibito a cantine e servizi, un piano terra in cui sono allocati il chiostro la cucina, il refettorio, la chiesa, un primo piano per le cellette dei frati e la biblioteca,
La chiesa, ad unica navata, comprende il presbiterio e due cappelle. Al di sopra dell'entrata, su una volta a botte, è collocato il coro arredato con pregevoli seggi in legno. Attigui alla chiesa sono tre ambienti; il più vicino era originariamente destinato ad ospitare il coro (oggi sacrestia), il secondo la sacrestia, mentre il terzo (oggi sacrestia e zona di servizio) serviva per accedere al piano superiore. L'altare maggiore della chiesa, in marmi policromi, è datato 1804. Al di sopra di esso è un polittico con tele realizzate in periodi diversi e cornici lignee del 1736; quella più grande rappresenta al centro la Deposizione dalla croce, opera della seconda metà del '500 attribuita ad Antonio Stabile. Il primo altare a sinistra, guardando dal presbiterio, in marmi policromi lavorato a tarsie, risale al 1754. Il successivo, sempre sulla parete di sinistra, è dedicato alla Madonna degli Angeli. Il dipinto che si eleva sull'altare è un olio su tavola della seconda metà del '500, raffigurante la - Vergine fra Sani 'Antonio da Padova e S. Francesco d'Assisi. - Sul lato opposto vi è una cappella che custodisce una reliquia insigne per i vietresi: un Crocifisso in cartapesta realizzato da San Gerardo Maiella. L'altare settecentesco, in pietra grigia, è tra i più interessanti esemplari prodotti dalle botteghe locali. Dopo la Cappella di S. Gerardo è quella di Sant'Antonio da Padova, risalente alla prima metà del '700, che conserva l'altare in commesso di pietra e marmi policromi. Nella chiesa inoltre, vi è un interessante apparato di reliquie comprendente trenta teche di varie dimensioni e forme.
Al piano superiore del convento, in uno dei corridoi, è un antico orologio con la scritta: PARLO IN MISTICA PAROLA/SEGNO IL TEMPO E NON E PIU \AHI LA VITA SE NE VOLA \ SOL PERENNE È \ LA VIRTÙ.
Sulla facciata principale è posta una lapide che fa riferimento a coloro che concorsero alla realizzazione del convento, al vescovo che benedì la prima pietra (Ugolinus), al progettista (Vitulanus) ed al tempo impiegato (sette anni). Il convento sopravvive ancor oggi, anche se con alterne vicende ed un numero limitato di frati. Nel 1972, su decisione della Sede Provinciale di Salerno, il complesso conventuale fu trasformato in casa d'accoglienza. Importanti interventi di consolidamento furono eseguiti dopo il terremoto del 1980. Tra il 1991 e il 2000. Si sono portati a compimento tutti i lavori per la completa fruibilità del complesso, con il concorso del Comune di Vietri di Potenza e dello stesso convento.

Autore: Cartello affisso antistante il Convento

 

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